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mercoledì 10 giugno 2020

STEP#25: RIASSUNTO

Questo percorso alla scoperta del termine “industrializzare” giunge ad una conclusione con quest’ultimo step che serve a ricapitolare quanto compreso sinora.
Abbiamo iniziato col presentare la definizione del termine seguita da una storia dello stesso, nonostante sia un termine di origine molto recente, infatti si tende a datare “industrializzare” intorno al 1870 con durante la seconda rivoluzione industriale.
Nella storia l’azione descritta dal verbo è marginale nella preistoria e nel medioevo ma diventa decisamente più importante quando l’industria assume un significato preciso, cioè nel 1700 con la prima rivoluzione industriale in Inghilterra e l’avvento del carbone coke, si sviluppa anche nel 1800 durante la seconda rivoluzione industriale che deve molto alla scoperta dell’elettricità e ad altre invenzioni in campo medico, abbiamo analizzato poi il termine nel 1900 con l’industria bellica torinese e come la guerra abbia influito su di essa e ci siamo soffermati sul personaggio di Colin Clark che è colui che ha formulato a teoria dei tre settori, ma non ci siamo bloccati qui perché siamo arrivati fino ai giorni nostri presentando il termine all’interno della pandemia che stiamo vivendo e in un articolo di cronaca tra di loro fortemente collegati.
Ma la nostra indagine non si è limitata alla storia, infatti abbiamo esaminato anche l’arte collegata ad “industrializzare” in un’immagine di un pittore dei giorni nostri, nella pubblicità (nella fattispecie nella propaganda sovietica), nella scultura futurista di Boccioni e nel cinema di Chaplin, e la letteratura con Zola e Calvino che ne miticizzano i tratti, con Blake che la mette in poesia ed in prosa con le parole di Calvino e Degrelle.
Per aiutare ad assorbire meglio il verbo "industrializzare" è presente nel blog anche un abbecedario ed una mappa concettuale che riprendono i punti salienti del termine.
Un'invenzione originale ed il rispettivo volantino aiutano a chiudere il cerchio che si era aperto riportando dei brevetti che hanno influito sull'azione rappresentata dal verbo in esame.

martedì 31 marzo 2020

STEP#05: INDUSTRIALIZZARE NELLA PUBBLICITÀ

Il periodo dell'industrializzazione oramai ci appare come molto lontano e distante dato che viviamo in una società avanzata che è passata all'industria e alla produzione di massa da tanto tempo, come è stato spiegato in post precedenti a questo l'Europa occidentale si è industrializzata verso la fine del 1800, tuttavia non per tutti fu così immediato il passaggio, in particolare i paesi dell'est rimasero indietro. 
Nel 1924 Stalin prese il potere nell'allora URSS e iniziò a imporre la sua politica, quello che negli anni sarà ricordato come stalinismo per l'appunto, che, sotto il profilo economico, vide nell'industrializzazione forzata della Russia il futuro della nazione, per stessa ammissione di Stalin l'Unione Sovietica si trovava indietro di 50 anni rispetto agli stati occidentali e questo gap andava ridotto nei successivi 10 (il discorso venne tenuto nel 1931). Per questo furono creati i piani quinquennali dove lo stato si poneva determinati obiettivi di produzione da raggiungere in cinque anni.
Per una conoscenza più approfondita rimando alla visione di questo video.
A questo punto arriviamo alla pubblicità, nella fattispecie propaganda, che Stalin faceva sfruttando tutti i mezzi a sua disposizione, quali radio, cinema, arte e particolarmente i famosi manifesti che erano importanti in quanto potevano essere decifrati anche dai numerosi analfabeti che abitavano l'URSS all'epoca. Stalin invitava i contadini a spostarsi nelle città perché lì si raggiungeva il successo personale, se si asseconda quanto contenuto nella propaganda la propaganda, ma più realisticamente Stalin necessitava di mano d'opera per le industrie nazionali (per la stragrande maggioranza belliche).
Il primo piano quinquennale punta a costruire più fabbriche possibili da zero.
Questo poster pubblicizza un prestito statale per la costruzione di grandi fabbriche.